Il GIRO DI CHIGLIA era una punizione terribile, in uso nella marineria fino al XIX secolo, ai danni di chi commetteva reati gravissimi.

Il marinaio punito veniva legato con una fune, gettato in mare con un peso che doveva trattenerlo sott’acqua e trascinato sotto la chiglia da un alto all’altro della nave o per tutta la sua lunghezza. Le vittime venivano quindi appese al pennone come monito per tutto l’equipaggio.

Spesso si traduceva in una condanna a morte per il lungo tempo in cui rimaneva sott’acqua e le ferite che si procurava strusciando contro i DENTI DI CANE dello scafo, che talvolta attiravano anche i predatori marini.

La prima citazione di questa tortura risalirebbe alla LEX RHODIA, circa VIII sec a.C., che la prevedeva per gli atti di pirateria, ma nel Medioevo la pratica sarebbe stata adottata da diverse Marine europee e nordafricane.

L’episodio più recente sarebbe avvenuto ad Alessandria nel 1882 ai danni di due marinai egiziani.

Buon vento
Andrea Mucedola

tratto dal sito di Ocean 4 Future